– Allora sei venuto davvero!
– Sì, sono le sei di mattina.
– Già le sei? Come vola. Mi pare di essermi appena messo a letto ed è già quasi ora di alzarmi!
– Chi vola?
– Il tempo, vola! Ovvio, è un modo di dire: da voi in Tibet non si usa?
– Da noi si dice che il tempo non esiste, o meglio, che né si muove né sta fermo. Sei tu che hai fretta anche quando sogni!
– Né si muove né sta fermo? Secondo te il tempo non esiste? Se ho fretta, per me il tempo esiste.
– Non è proprio così. In realtà è come guardare uno dei tuoi film in DVD. Il film è già registrato nel dischetto, completo in ogni parte indipendentemente da quale scena tu stia osservando al momento. Puoi anche andare avanti o indietro, scorrendo le scene fino
al punto che desideri guardare. Il Tempo è tutto qui e ora: è la luce laser della tua attenzione che si sposta scorrendo e proiettando le sequenze sullo schermo della Mente. E se tutto
è qui e ora, il tempo di cui parli in realtà non esiste. Del resto, da un certo punto di vista, neppure tu esisti.
– Ti sbagli. Guardami: esisto e ho pure fretta.
– Sono solo ombre cinesi su carta di riso. La vacua realtà che chiami Io, che ritiene di avere un’esistenza propria, autonoma e separata, è una manifestazione virtuale all’interno dell’Uno che la genera. Ciò che tu chiami Io, è l’espressione di una sua particolare Qualità, proiettata come oggetto del suo sogno. Così come l’artista si astrae, rapito dalla sua stessa idea,
un aspetto della Mente Unica vive la Creazione come un fenomeno nella sua psiche, conoscendola per differenza, per confronto di opposti, esperendola in un sogno lucido come realtà separata, pensandola, per necessità narrativa, all’interno di sé come fosse altro da sé. Ne assapora ogni aspetto, ne proietta ogni possibile sviluppo, facendone così esperienza, mantenendo al contempo la coscienza della sua Unità. L’Uno, che comprende anche te,
è una Realtà di oggetti di sogno che vivono reali identità di sogno, in reali universi di sogno.
– Vuoi dire che noi nella Realtà Ultima non esistiamo? Allora non stiamo neppure conversando in questo momento. E non siamo neppure qui. O no?
– Sì, si può vedere anche così, ma la questione non è essere o non essere, perché noi siamo e non siamo allo stesso tempo. Siamo un Io e un Tu di sogno, reali nella nostra realtà ma irreali nel sogno dell’Uno generato dal Vuoto, il Non Essere, Sacro Grembo della Creazione. Siamo realmente un Io e un Tu, conversiamo realmente qui e ora ma,
al contempo, a un altro livello di verità che non nega ciò ma lo comprende e trascende, siamo l’Uno indiviso nell’atto di rappresentare se stesso come molteplice, in un sogno lucido, cosciente di sé e contemporaneamente identificato nelle due distinte entità di sogno che conversano qui e ora. Così, il Vuoto, attraverso l’Uno sognante esperisce la sua possibilità
di Essere, conoscendo al contempo i suoi distinti pensieri nel ruolo dell’Uno, di me e te.
Gli stessi pensieri che ci appaiono come generati da noi stessi. Infine, siamo noi due
e al contempo l’Unica Cosa generata dal Vuoto che esperisce se stessa.
– Sarebbe a dire quindi, che io penso, agisco e vivo realmente qui e ora, al livello di Verità che sono in grado di contemplare e al contempo la mia identità è pensata, agita e vissuta come un sogno, dalla Realtà emersa dal Vuoto. Tutto ciò significa che in teoria esisterebbe un solo Unico Essere che è al contempo il sogno, il sognato e il sognatore, che sogna noi che conversiamo in questo qui e ora di sogno, all’interno di se stesso sognante. È così?
– Sì, la Mente Universale è come quella di un bambino che gioca a: “Se fossi...”, in un immenso gioco di ruolo. Emergendo come sogno dal Vuoto, l’Infinito Potenziale, l’Uno sogna, cosciente di sé, manifestandosi come Molteplice, creando infiniti universi di sogno per mezzo della scissione illusoria in coppie di opposti e complementari: la sacra polarità che opera in ogni aspetto della realtà. Ovvero, la Realtà è al contempo un sogno.
– Teoria affascinante, la puoi provare scientificamente?
– Secondo quale Scienza? E poi, a quale scopo? Questo è solo uno degli innumerevoli modi di spiegare e comprendere che nella Realtà il Tempo non esiste. Ogni teoria è relativa ed è una diversa percezione dell’Uno: per me vanno bene tutte. Inoltre, io vivo in questo sogno che risponde a Leggi Fisiche differenti da quelle del tuo Piano di Realtà abituale: che te ne faresti delle mie prove di sogno? D’altra parte, se sei in grado di comprendere la Realtà qui, non ti interesserà provarla né vorrai convincere qualcuno, nemmeno te stesso. Se invece non sei in grado di comprendere, non è trovando le prove secondo la tua idea di Scienza che comprenderai, né qui né altrove.
– Oh Norbunoneba! Così non se ne esce e ora si è fatto ancora più tardi e ho ancora più fretta!
– Allora corri.
(Bruno Banone)
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Estratto da: "L'APPRENDISTA ONIRONAUTA. Sogni lucidi come scoperta del Sé."
Bruno Banone / Mimesis Edizioni / 2014
Norbunoneba è il protagonista di questa storia iniziatica, un viaggio nel sé
vissuto attraversando una serie di sogni lucidi. Norbunoneba comunica ricorrendo
a teorie e metafore insolite e al linguaggio poetico, sollecitando sia la sfera intellettuale
e razionale che quella emotiva e intuitiva. Perciò questo libro è distinto in due parti:
il lato Yang raccoglie i dialoghi, il lato Yin le poesie.
Video thanks to: Philippe Beau
Philippe Beau - Ombromanie - Ombres chinoises - Shadowgraphy - schattenspiel
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